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Beach Fossils
Genere: Indie.

Indirizzo: Stati Uniti D'America.


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Sabato 20 Novembre 2010 - 262 Club (GE)

Commento lasciato da Matteo Casari, Domenica 14 Novembre 2010 alle ore 12:50

Beach Fossils
http://www.myspace.com/beachfossils
I Beach Fossils, ossia le discordanti e solitarie peregrinazioni sonore del newyorchese di Brooklyn Dustin Payseur, inanellano canzoni dal facile e appiccicoso ritornello che mischiano l`energia di un viaggio impulsivo con la melodia di un passeggiare in un sogno lucido. Riff inzuppati di sole, ritmi caleidoscopici e testi nebbiosi saturano il primo disco dei Beach Fossils
il cui mood spensierato è perfettamente riassunto sin dai titoli di canzoni quali “Daydream,” “Vacation,” e “Lazy Day”.
Coadiuvato dai due nuovi membri del gruppo John Pena e Sennott Burke, i Beach Fossils sono riusciti a mettere in scena una delle più chiacchierate esibizioni al SXSW di quest`anno. Il debutto omonimo è uscito per Captured Tracks, una delle etichette più in voga negli Stati Uniti.

this is a wonderful record.” Pitchfork
hints at nostalgia that goes deeper and more distant than a few summers past.” Stereogum
Dustin Payseur, the man behind Brooklyn band Beach Fossils, seems to be making music for swimming, as his bright guitar licks and floating vocals make him sound like an excellent holdover from last summer's lo-fi guitar pop bands.” Prefix Mag
Listening to the Brooklyn based band Beach Fossils conjures up memories of simpler times…a lo-fi, fuzzy sound punctuated with simple beats and thoughtful lyrics”. Spinner
"Spuntati fuori dalla fittissima scena a bassa fedeltà di Brooklyn, i tre Beach Fossils cavalcano l'onda lunga di vibrazioni estive e nostalgie da mare già surfata l'anno scorso dai timidi glo-fi-ers e ultimamente presa di pancia da altri indie-poppers made in USA (Wild Nothing, The Depreciation Guild, The Drums, Small Black). Immaginario agostano, melodie sfocate, leggero scazzo, riverberi sonori che sembrano riprodurre i riflessi del sole, tutti elementi ai quali i Beach Fossils aggiungono una vivacità appena accennata nell`estro degli arpeggi e delle linee di chitarra." Francesco Targhetta - Storiadellamusica.it
"Dopo la piacevole sorpresa dei Bitters del mese scorso, una nuova uscita azzeccata proveniente dal roster Captured Tracks. Beach Fossils, l`ultima ragione sociale à la page di un trend ormai sovraffollato, è un ipotetico anfratto tra Real Estate, Ganglians e Washed Out (quest`ultimo solo per associazione di umore, in realtà) che si traduce in indie pop da polaroid, riverberi calibrati stile surf, melodie catchy e soffuse che non potranno non accompagnarci nei prossimi giri in macchina, possibilmente sul lungo mare, come fosse ancora l`estate del 1986" Andrea Napoli - SentireAscoltare.com
"Si ha la sensazione, infatti, che il sapore della sabbia e il rumore dell'acqua del mare siano presenti ovunque in questo disco. I riff di chitarra, molto catchy, hanno evidenti radici nel surf-rock, ma suonano freschi poiché reinterpretati in maniera più moderna, il sound che ne esce è brillante e luminoso, ma contemporaneamente nostalgico." Antonio Paolo Zucchelli - Indie-rock.it


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